Fa caldo lungo la strada tra Barchi e Fano. Con un sole ben celato tra le nubi ma in grado di cuocere un migliaio di podisti che non sono voluti mancare all’annuale appuntamento con quella che è la più bella maratona italiana.
Due pensieri. Il primo è rivolto a quel calabro del Minici al quale avevamo preconizzato che, su un percorso ostico come questo, avrebbe fatto una gara da fuoriclasse. Il secondo alla scomparsa Mariella alla quale d’ora in poi sarà difficile non volgere lo sguardo correndo la (sua) ColleMar-athon.
Ci vediamo l’anno prossimo.
Lui lo sa
che i fili di tutte le vicende si uniscono
e creano una fune forte e resistente
che serve per arrampicarsi sulla vetta.
Da lì si può vedere ogni cosa.
Il cielo e l’orizzonte si confondono.
Lei lo sa.
dal sito http://www.romacorre.it/